News:

Dal team di PeppermintOS ecco Peppermint Classic ... l'esperienza della vecchia Peppermint 10 ma su base debian 12

Menu principale

Pekka Himanen - L'etica hacker e lo spirito dell'età dell'informazione

Aperto da Iononsoleggere, Venerdì 27 Aprile 2012, 17:18:37

Discussione precedente - Discussione successiva

Iononsoleggere






Ho scritto la recensione più e più volte in cerca della non banalità, ma niente: signori e signore, questo libro mi è proprio piaciuto, nessuna esagerazione... e con tutta sincerità questo mi ha sorpreso non poco!

Perché? Beh è abbastanza facile da spiegare.

L'idea che mi ero fatto di questo L'etica hacker e lo spirito dell'età dell'informazione, quando lo vidi spuntare tra i regali (richiesti) di Natale, era quella d'essere al cospetto del solito libricino di rivendicazione contro il mondo, condito con sproloqui sociologici e altre amenità al gusto tecno-ascetico.

Mi sbagliavo, per fortuna...

Mi sbagliavo perché non conoscevo che il termine "hacker" di solito è confuso con la sua concezione più outlaw e distruttiva, cioè "cracker". E quindi ignoravo che il vero significato, almeno secondo l'autore Pekka Himanen, docente all'Università di Helsinki/Berkeley, risiedesse nel concetto di "passione", un concetto che amplia il termine "hacker" a qualsivoglia persona pratichi con passione, dedizione e studio un'attività.

Quindi "hacker" non è più, o non è mai stato, il balordo che ci ammazza i computer e le pagine web, no, "hacker" era mia nonna quando faceva stupende sculture in cuoio, "hacker" è mio padre con la sua esegesi religiosa, è "hacker" il pizzaiolo egiziano che sotto casa mia ama il suo lavoro e fa una pizza da cinque stelle... insomma "hacker" è la parte più nobile della nostra natura di "bestie creative".

E questo, ovviamente, include anche gli appassionati d'informatica al quale questo libricino fa espresso riferimento.

Altra cosa che mi ha spiazzato positivamente sono le tematiche trattate: non generali rivendicazioni contro il codice chiuso, le multinazionali e cose simili, bensì un'analisi dell'etica "hacker" (gli usi, i costumi e gli ideali) rispetto all'impostazione che da secoli regna nel processo economico mondiale, qui definita con il termine "etica protestante".

Riassumendo molto, l'etica protestante nasce, ovviamente, con il protestantesimo e ha il suo apice nel modello economico anglo-capitalistico che dal vecchio continente ha poi investito tutto il mondo.

In soldoni questa etica dona al lavoro la centralità della vita, scalzando o addirittura condannando elementi che invece la cultura pre-scisma aveva a cuore (il riposo, il lavoro come pena necessaria, la domenica da onorare, le feste e così via).

L'Hacker con i suoi tempi sovrapposti (notte con giorno) e dilatati (oltre il timbro del cartellino, fino alla nausea) diventa un'alternativa interessante ad una società votata al valore del "lavoro in sé", che ha il suo perno nell'eterna flessibilità del lavoratore non alle proprie passioni, ma alla macchina produttiva.

Insomma, 139 pagine facili facili che superano il soggetto del libro per interrogare direttamente il lettore: quanta passione abbiamo nelle cose che facciamo quotidianamente? Siamo noi i padroni del nostro lavorare o viceversa? Il denaro, che peso ha nelle nostre esistenze? Il riposo? Gli affetti?

Un libro che va oltre la copertina e che vale molto di più di quei 7 euro che intravedo da sotto l'etichetta copri prezzo...

Cattivo e sbircione, direte.
No... si dice "cracker", eh!

Buona lettura a tutti, veramente.





Come sempre questa recensione è stata originariamente postata sul mio verdastro blogghe www.iononsoleggere.blogspot.com, passatemi a trovare e ditelo agli amici più cari, offrirò a tutti un cortese sorriso  ;D
In fin dei conti, come facciamo a sapere che due più due fa quattro? O che la forza di gravità esiste davvero? O che il passato è immutabile? Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo? [1984, George Orwell]




Iononsoleggere

miii grandi ragasuoli... siete il mo pubblico preferito!  :good: :good: :good:
In fin dei conti, come facciamo a sapere che due più due fa quattro? O che la forza di gravità esiste davvero? O che il passato è immutabile? Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo? [1984, George Orwell]

Leonzio

Quando uscì la traduzione italiana, era il 2001, me lo comprai subito.
Ben presto scoprii che mi serviva, sia per l'informatica sia per altro, benché i miei interessi e studi seri precedessero l'età della Riforma, di qualche secolo. ;D ;)
Non è un libro facile, giacché è sorretto da una concezione sociologica protestante particolare, la cui conoscenza è necessaria a molti studi - Max Weber: Enciclopedia Treccani, Vichipedìa italiana; la fruizione della Treccani è certamente da preferire, benché sia opportuno indicare la pagina Web della Vichipedìa italiana. Non tutti sanno il tedesco - oggi, per ragione che non sto in questa sede a indicare, pure "mi" ho dei problemi col tedesco...
Va tenuto presente che la stessa interpretazione della storia è un po', diremmo oggi, datata (Weber muore nel '20 del secolo scorso).
Un libro da leggere, per comprendere anche lo spirito della visione del mondo di Pekka Himanen, è una monografia di Max Weber, della quale vi posso senza troppe difficoltà indicare la pagina della Vichipedìa italiana: L'etica protestante e lo spirito del capitalismo.
Non ho controllato, però credo che sia ancora in vendita. :)
Linux Mint-LinuxBox 3.11.0-14-generic #21-Ubuntu SMP Tue Nov 12 17:04:55 UTC 2013 x86_64 x86_64 x86_64 GNU/Linux
http://www.youtube.com/watch?v=3F1zqF-okQs Non sono suo allievo - lui e il mio magister hanno tuttavia avuto il medesimo Maestro -, ma non posso che dargli ragione.