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belgio, modello dell'europa laica e TOLLERANTE

Aperto da fabbrilli, Venerdì 12 Dicembre 2014, 19:19:35

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fabbrilli

vi riporto un articolo che è attuale, molto attuale:
"Sconcerto nel "civile" Belgio, "modello" dell'Europa laica e tollerante. Ma mai con i cristiani !!!

Due attiviste di un movimento radicale di sinistra chiamato Collettivo Anonimo, vestite da poliziotte, hanno parzialmente distrutto il grande presepe situato nella Gran Place di Bruxelles.
Le due donne, davanti ad una folla di testimoni, hanno preso di peso e gettato fuori dal presepe la statua di Gesù Bambino insieme alla mangiatoia ed hanno mimato colpi di manganello alle immagini di San Giuseppe e della Madonna. La scusa trovata questa volta per vilipendere un simbolo cristiano era denunciare la politica del governo nei confronti dei poveri.  :o
Nelle ore successive al blitz, il personale del Comune di Bruxelles, insieme a rappresentanti delle forze dell'ordine, ha rimesso a posto il presepe.

Nel frattempo, in Italia, il direttore della scuola elementare torinese "Anna Frank", ha negato il permesso di realizzare il presepe nell'atrio e nelle aree di pertinenza dell'istituto.

E perché lo ha fatto? "Per una questione di sicurezza e per motivi di organizzazione ... e anche per rispetto della cultura di tutti!". Apparentemente, l'unica cultura che il direttore della scuola non cerca di rispettare è quella italiana e cristiana, plurimillenaria.  :o

Comunque, e questa è la buona notizia, i genitori della scuola hanno annunciato raccolte firme, assemblee e altre iniziative per "far crescere i figli secondo il nostro credo". Anche la politica si è mobilitata. "Impedire la realizzazione di un presepe in una scuola è un atto che reputo privo di ragioni", ha detto il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi."  :ok:

evilwillneverdie

 :| al di la che sono convinto che i credo di ogni genere debbano rimanere al di fuori di qualunque istituzione, e che mio figlio crescerà agnostico finché, da grande, avrà i mezzi per decidere da solo se ritiene corretto credere e/o affliarsi ad una qualche associazione o meno, queste cose non mi piacciono (quelle del Belgio, intendo).
Per quel che riguarda le scuole io sarei per la parità assoluta: se si osservano le tradizioni  di origine italiana si dovrebbero osservare (e studiare) anche le usanze di qualunque etnia presente nel paese, purché osservanti delle leggi. Da anni ormai non mi sento più italiano se non dal punto di vista legale, ma mi rendo conto che c'è da imparare qualcosina da chiunque si incontra, e che a chiunque si incontra si può magari anche insegnare qualcosina in cambio. Puro open source delle culture e delle esperienze.  :ciao:

Tony

Quoto evilwillneverdie.
Sulla questione scuola-presepe, ovviamente le altre culture cedono davanti la maggioranza cattolica, per diffusione ma anche per storia.
Comunque, a me ha sempre lasciato perplesso un'altra cosa.
Lo stesso insegnamento della religione nelle scuole dovrebbe far conoscere/studiare le diverse culture/religioni e non essere una copia di ciò che si insegna al catechismo.
Ok mi direte che c'è la possibilità di non usufruire di tale insegnamento, ma i termini della questione sono altri, a mio avviso.
Per i cattolici c'è il catechismo.
Per gli studenti ci deve essere altro, studio delle religioni semmai e non una sorta di copia del catechismo.
Spero che le cose siano cambiate (non mi pare affatto) ma ai miei tempi l'ora di religione era l'ora di religione cattolica.
Ma si sa, l'Italia non è mai stato un paese laico.

Linux non è solo un sistema operativo ma...
"È uno stato mentale, dove prima ti perdi e poi ti ritrovi"
(cit. Point Break).
Il mio pc.

evilwillneverdie

Attualmente mi risulta che religione sia facoltativa, ma dove va il mio nipotino non ci sono alternative: se non vuoi che il bimbo faccia religione lo vai a prendere e lo porti fuori da scuola, loro non gli danno né attività né lo gestiscono. E questo non è giusto. Le religioni andrebbero studiate nel corso di storia per quel che sono, cioè tradizioni che han fatto parte della nostra storia, ma che oggi non dovrebbero più avere alcun contatto col pubblico. Se poi uno vuol frequentare la chiesa c'è la parrocchia con l'oratorio, ma fuori orario scolastico. Quando dico ai miei colleghi di un po' ogni parte del mondo rimangono allibiti a sapere che a scuola io dovevo studiare RELIGIONE e facevo solo due h/settimana di inglese, la lingua internazionale del lavoro e dello studio. Solo negli USA, dove alcuni stati hanno scuole (di impronta religiosa, ovviamente) autorizzate ad insegnare il creazionismo e dove il presidente DEVE essere un cristiano osservante sono messi così male.

Tony

Riquoto.
Ma nelle scuole dove insegnano il creazionismo, come fanno poi a spiegare l'evoluzionismo nelle ore di scienze?
"Scusi maestra, ma l'altra maestra invece mi ha detto che...."

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(cit. Point Break).
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evilwillneverdie

Guarda, ho visto un servizio sulla cultura media di certe zone degli USA, che appunto denunciava pure la piaga delle scuole gestite dagli enti religiosi: gente che non sapeva collocare la II° Guerra Mondiale. O peggio, gente che pensava che l'EU fossero sostanzialmente gli Stati Uniti d'Europa, con un presidente eccetera eccetera...poi a fronte di questi estremi hanno il MIT, il Caltech, Princeton, Harward, scuole eccelse ma che costano fino a 40-50mila dollari l'anno...ma ragazzi, a sentire quelli sopra ti si accappona la pelle, altro che studiare scienze e porsi domande. Per fortuna la maggioranza sta in una sorta di via di mezzo, anche se eccellono più in un tipo di cultura specifico che generico.

Vidocq

C'è  solo  un  inghippo  ,  che  come  in  ogni  religione , chi  la  pratica  è  sicuro  di  essere  e   di  avere  DIO  dalla  sua  .

Mi  spiego  se  son  sicuro  che  la  mia  religione  è  quella  giusta  ,  ed   esiste  UN   solo  DIO quello  che  prego  io .

Come  faccio  a  dire  che  nelle  scuole  si   debba  insegnarne  una  diversa  ,  o   son  cretino  o  non  son  credente .

Se   lo  Stato  Italiano  si  riconosce  e  crede  nella  religione  cattolica  ,  quella  deve  insegnare  nelle  scuole  pubbliche  fine .

Tony

Si tratta di tolleranza e rispetto. Posso credere che il mio sia l'unico Dio e la mia sia l'unica religione ma non per questo obbligare nelle scuole l'insegnamento della mia religione. Si dovrebbe insegnare le religioni oppure non insegnarle affatto, lasciando tale compito alle parrocchie e, comunque, ambiti extrascolastici.
Se poi la mia religione non insegna tolleranza e rispetto, allora ricadiamo nel fanatismo che da adito alle ben note guerre e crociate.

Linux non è solo un sistema operativo ma...
"È uno stato mentale, dove prima ti perdi e poi ti ritrovi"
(cit. Point Break).
Il mio pc.

Vidocq

Via...facendo  un  paragone  calcistico  ,  una  materia  da  promozione   :rofl: :rofl: :rofl:

Benzocaino

CitazioneSe   lo  Stato  Italiano  si  riconosce  e  crede  nella  religione  cattolica  ,  quella  deve  insegnare  nelle  scuole  pubbliche  fine .

Art.7 della Costituzione: "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani."
Nel "Nuovo Concordato" che va a Modificare i Patti Lateranensi la Chiesa cattolica ha rinunciato allo status di religione di Stato.

Sulla carta lo Stato italiano e la Chiesa cattolica non dovrebbero aver un rapporto "speciale" ma nei fatti lo hanno eccome.

Non trovo opportuno che uno Stato debba insegnare la religione nelle proprie scuole, per quella funzione ci sono già le strutture religiose.
Preferirei che nelle scuole si insegnassero materie come "educazione civica", "storia delle religioni" e la STORIA almeno fino al 1950!
Benzocaino

evilwillneverdie

Citazione di: Benzocaino il Sabato 13 Dicembre 2014, 21:12:51
CitazioneSe   lo  Stato  Italiano  si  riconosce  e  crede  nella  religione  cattolica  ,  quella  deve  insegnare  nelle  scuole  pubbliche  fine .

Art.7 della Costituzione: "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani."
Nel "Nuovo Concordato" che va a Modificare i Patti Lateranensi la Chiesa cattolica ha rinunciato allo status di religione di Stato.

Sulla carta lo Stato italiano e la Chiesa cattolica non dovrebbero aver un rapporto "speciale" ma nei fatti lo hanno eccome.

Non trovo opportuno che uno Stato debba insegnare la religione nelle proprie scuole, per quella funzione ci sono già le strutture religiose.
Preferirei che nelle scuole si insegnassero materie come "educazione civica", "storia delle religioni" e la STORIA almeno fino al 1950!
:ok: nelle scuole si va per apprendere e farsi una cultura, e di conseguenza vanno insegnati concetti solidi e verificabili, altrimenti invece di storia potrebbero mettere la saga de Il Signore degli Anelli, almeno i ragazzi sarebbero più interessati a studiarla...

fabbrilli

Citazione:ok: nelle scuole si va per apprendere e farsi una cultura, e di conseguenza vanno insegnati concetti solidi e verificabili, altrimenti invece di storia potrebbero mettere la saga de Il Signore degli Anelli, almeno i ragazzi sarebbero più interessati a studiarla.

:ok: mi dispiace per te che non credi, e anzi, (credo) vai contro, ma ai miei figli ho sempre cercato di trasmettere ciò che per me è stato fondamentale, cioè credere in DIO e in Gesù Cristo suo unico figlio. rispetto il tuo credo, (come lo fa anche la chiesa ) infatti se non dovesse essere così, non sarebbero "cristiani" cioè seguaci di CRISTO, un uomo fallito che ha preferito farsi mettere in croce.
bandito dal suo popolo come "scellerato", "stolto" per chi non credeva. la mia storia l'ho già raccontata Quì in questo sito. quindi ti rispetto,(sinceramente) come tutti coloro che ancora non lo hanno incontrato. non conosco la tua età, ma per farti un esempio: se tu conoscessi una donna perfetta per te, faresti l'impossibile per poterti avvicinare a lei? e se poi verresti a sapere che è anche una principessa?(sapendo che ha guardie del corpo, che non permettono a nessuno di avvicinarsi) ora per evitare battute, ho scritto "donna" per un esempio, ma potrebbe esser un tesoro, un brillante, o qualcosa di molto prezioso. Lui ha promesso che incontrerà ogni uomo, prima di morire.sono sicuro che ciò che hai ascoltato(riguardo la religione cattolica) non ti è scivolato addosso, ma ti è rimasto senz'altro qualcosa e porterà senz'altro frutto a suo tempo. ;)

evilwillneverdie

#12
Fabrilli, non dispiacerti per me, non credo proprio perché la vita da credente mi faceva star male. Io sono uno di quei tipi noiosi che leggono i manuali di istruzioni per tutto (tranne per i mobili IKEA, poi mi tocca ingoiare le viti piuttosto che ammettere davanti alla mia compagna che mi sono avanzati dei pezzi). Il punto è che per insegnare ai tuoi figli la tua religione credo te ne dovresti occupare a casa, o all'interno della comunità religiosa che frequentate, vedi parrocchia, oratorio, eccetera. Le ore scolastiche, come un po' in tutti i paesi progrediti nel mondo, dovrebbero essere riservate all'apprendimento più neutro e oggettivo possibile.  Nessuno impedisce ai religiosi di credere, e nemmeno di crescere i figli come ritengono opportuno. Ma non nelle scuole pagate con soldi pubblici di uno stato laico e in cui già mancano tempo, soldi e mezzi per seguire un programma al passo con l'Europa.
Io non potrò mai essere credente, mi manca il dono della "fede" appunto. Ci ho anche provato, anni addietro, in un periodo difficile (a proposito, sono del '78) ma alla fine sarei potuto essere al massimo un credente opportunista, di quelli da scoraggiamento. E anche li credente con riserve. Nella vita credo che non si debba mai smettere di porsi domande, ecco tutto. Potrei anche credere in un dio, ma non riuscirei mai a credere a chi mi racconta di parlare in suo nome, non riuscirei mai ad immaginare che qualcuno possa comprendere il senso dei suoi piani e dei suoi pensieri, di conseguenza al massimo sarei un agnostico nella più profonda crisi di coscienza.
Buona serata!  :ciao:

fabbrilli

 :imba: scusate ma vorrei anche sottoporvi quest'altro tema che è molto attuale e anche per rispondere a coloro i quali dicono di abolire l'ora di religione ed è questo quello che propinano:
"Sempre più diffusa è la consapevolezza che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza educativa, in particolare per quanto riguarda le tematiche dell'affettività e della sessualità. Molti hanno già reagito contro la subdola introduzione della teoria del gender nelle scuole di ogni ordine e grado (fin dagli asili nido). Tuttavia, anche quando non si arriva a questo punto, in molti casi l'educazione sessuale è priva di riferimenti morali, discrimina la famiglia, e mira ad una sessualizzazione precoce dei ragazzi.
Attualmente i progetti educativi in questo ambito vengono spesso presentati richiamando l'esigenza di "lottare contro la discriminazione". L'intento in sé potrebbe essere lodevole se ciò significasse educare gli studenti a rispettare ogni persona e a non rendere nessuno, a causa delle proprie condizioni personali (disabilità, obesità, razza, religione, tendenze affettive, ecc.), oggetto di bullismo, violenze, insulti e discriminazioni ingiuste. In realtà il concetto generico di "non discriminazione" nasconde molto spesso: la negazione della naturale differenza sessuale e la sua riduzione ad un fenomeno culturale che si presume obsoleto; la libertà di identificarsi in qualsiasi "genere" indipendentemente dal proprio sesso biologico; l'equiparazione di ogni forma di unione e di "famiglia"; la giustificazione e normalizzazione di quasi ogni comportamento sessuale. Tutto ciò, anche in altri paesi dove simili strategie educative sono da tempo applicate, come in Inghilterra e Australia, ha già causato una sessualizzazione precoce della gioventù che ha portato ad un aumento degli abusi sessuali (anche tra giovani), alla dipendenza dalla pornografia, all'attività sessuale prematura con connesso aumento di gravidanze e aborti già nella prima adolescenza, e all'aumento della pedofilia.
Inoltre i suddetti progetti educativi, e persino la "strategia nazionale" dell'UNAR, vengono sovente redatti con la collaborazione esclusiva di associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali) senza l'adeguato coinvolgimento di associazioni ed enti rappresentativi dei genitori, e quindi, sia per le modalità che per i contenuti, sono elaborati e diffusi in violazione dell'art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo ("I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli"); dell'art. 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo ("Lo Stato ... deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche");dell'art. 30 della Costituzione italiana ("E' dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio");  e dell'art. 14 della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza dell'UNICEF("Gli Stati parte rispettano il diritto e il dovere dei genitori oppure, se del caso, dei tutori legali, di guidare il fanciullo nell'esercizio della libertà di pensiero, di coscienza e di religione")." >:-|

dieguitus

...fonte di questo documento, che è piuttosto "di parte"? :roll:

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